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In questo articolo riassumeremo brevemente le caratteristiche dei cinque metodi di danza classica più famosi al mondo, ossia:

  • Metodo russo Vaganova
  • Metodo inglese RAD
  • Metodo italiano Cecchetti
  • Metodo danese Bournonville
  • Metodo americano Balanchine

per scoprire le loro differenze e avere a disposizione le informazioni per riconoscerli.

 

Metodo russo Vaganova

Il metodo russo prende il suo nome da Agrippina Yakovlena Vaganova, una delle insegnanti di danza più note al mondo. Questo metodo si basa sullo studio dei singoli elementi tecnici del balletto e su un insieme di esercizi che accrescono in difficoltà nel corso degli otto anni di studio previsti.

È un metodo che punta al raggiungimento di una tecnica impeccabile, unita al lavoro armonioso di tutto il corpo del ballerino, con una cura maniacale del dettaglio.

 

 

Metodo inglese RAD

 

Il metodo della Royal Accademy of Dance britannica ha un’impostazione molto accademica e si sviluppa in diverse fasi di studio. Le fasi sono caratterizzate da un crescendo di difficoltà proprio perché puntano a preparare i ballerini alla carriera nel mondo della danza. Gli allievi iniziano da bambini con i due corsi di propedeutica (pre-primary e primary): lo studio si concentra maggiormente sull’apprendere come muoversi nello spazio attraverso il free-movement. A seguire, i cinque corsi elementari prevedono l’insegnamento anche delle danze tradizionali. Per la tecnica vera e propria, invece, è necessario aspettare i gradi superiori. Al termine dei cinque gradi ci sono i livelli dei Vocaional e Majors, più impegnativi, che preparano il ballerino alla carriera professionistica.

In generale, il RAD è un metodo che punta a formare il ballerino dall’età più tenera fino a quella adulta, attraverso un’attività sia didattica che ludica, sviluppando le capacità creative, ritmiche ed espressive dell’alunno.

 

Metodo italiano Cecchetti

Definito come “scientifico”, il Metodo Cecchetti prende il nome dall’italiano Enrico Cecchetti e si basa su principi tecnici ed estetici. Tra i principi tecnici possiamo trovare il “sistema dei giorni della settimana” che prevedere una programmazione dell’allenamento che vede passi e intensità variare nell’arco della settimana. Dall’alto lato i principi estetici riguardano più le linee e le forme del corpo in movimento nello spazio. Anche il Metodo Cecchetti prevede diversi gradi di apprendimento che formano il ballerino alla carriera professionistica nel mondo della danza.

 

 

Metodo danese Bournonville

August Bournonville fu un grande coreografo danese e, controtendenza, costruì il suo metodo rivestendo di maggiore importanza la figura maschile, al pari di quella femminile.

Caratteristici di questo stile sono il grande lavoro di piedi e l’elevazione che si ritrovano nelle sequenze, nell’ampio utilizzo della mezza punta e nei salti. Il tutto viene riproposto con simmetria ed equilibrio, che lui chiama “aplomb”, ossia l’armonia perfetta dei movimenti.

 

Metodo americano Balanchine

Utilizzato nella New York City Ballet e nella School of American Ballet, il metodo di George Balanchine ha come obiettivo quello di insegnare musicalità, purezza nelle linee, velocità e dinamica ai suoi danzatori.

Il Metodo si rivolge solo a danzatori professionisti e segna un taglio netto rispetto ai rigidi dettami del balletto classico. Acquistano maggiore spessore la musicalità, l’autonomia della danza dalle narrazioni, dinamica dei movimenti energici e fluidi, rispetto delle linee e della simmetria del corpo che si muove su traiettorie tracciate, valorizzazione di tutte le parti del corpo rompendo le rigidità classiche.

Rivoluzionario rispetto al metodo russo in alcuni elementi basilari come il peso del corpo portato in avanti, la grande ammortizzazione nella fase di atterraggio dei salti, il tallone che si alza leggermente durante il movimento, la salita e la discesa dalle punte senza il classico “saltello” ma accompagnando il movimento come se si volesse fare un relevè.

 

 

Antonella Manili

 

 

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Buona Pasqua!

Aprile 8, 2023

La Scuola Danza Più e lo studio Pilates e GYROTONIC® Danza Più augurano agli allievi e alle loro famiglie una serena Pasqua!

 

 

 

 

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La danza moderna ha origine nel XX secolo come segno di protesta nei confronti della tradizione accademica. Alla base delle nuove forme di espressione un fervido desiderio di liberazione dagli schemi tradizionali della danza classica e la volontà di cercare innovative modalità di comunicazione in grado di scardinare la danza dalla rigida impostazione che le era propria.

Una pioniera della grande rivoluzione che si stava mettendo in atto fu Isadora Duncan (1877-1927).

Artista anticonformista e geniale fu una delle prime ballerine a ribellarsi all’estetica accademica, danzando a piedi nudi e in tuniche leggere, liberando, così, il corpo da ogni costrizione e artificio. Duncan realizzava una danza spontanea e fluida, chiara espressione del linguaggio della natura e rappresentazione dell’interiorità, più che di regole accademiche. Al centro il ruolo della respirazione e la ricerca dell’energia interiore, vera fonte di vitalità.

A portare a compimento questa rivoluzione fu senza dubbio la danzatrice americana Martha Graham (1894-1991).

Principale obiettivo del suo nuovo modo di intendere la danza era la comunicazione; la danza doveva tornare alla sua vera essenza, quella di comunicare l’esperienza attraverso i mezzi dell’azione e percepiti dall’azione.

Punto chiave del suo metodo è la respirazione, il cui controllo dipende dal bacino, e dalla quale prendono origine una serie di movimenti.

L’esercizio della respirazione si realizza attraverso la tecnica del contraction-release, volta a opporre parti diverse del corpo per creare una spirale.

Il ciclo contrazione-rilascio si articola in due fasi:

-nella prima i muscoli pelvici profondi e quelli addominali si contraggono, in modo che il corpo assuma una forma curva e possa usare questa forma per ruotare e cambiare direzione

-nella seconda vi è il rilascio, l’energia generata dalla contrazione viene rilasciata e si diffonde in verticale verso l’alto.

Altro aspetto che caratterizza questo nuovo metodo sono le cadute, conseguenza del lavoro con il suolo e dell’esplorazione della gravità e dei pesi. Le cadute venivano realizzate in diverse direzioni, e usate per creare effetti drammatici e spiccatamente coreografici.

La danza, dunque, attraverso questo nuovo metodo si orienta verso la ricerca di una nuova forma di espressività, volta alla comunicazione della propria individualità e all’espressione di sé stessi.

Elisabeth Cinti

 

 

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Dal 13 settembre riprendono le LEZIONI e le PROVE per i nostri corsi!

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Come in ogni forma di attività fisica intensa, anche nella danza il corpo può essere soggetto a infortuni di diverso tipo. In questo articolo proveremo a individuare le diverse tipologie di infortuni e i modi per prevenirli. Come ogni disciplina, se praticata con criterio e consapevolezza, la danza non comporta danni alla nostra salute. L’infortunio spesso si presenta quando si sta sbagliando qualcosa.

Premesso che praticare danza a livello amatoriale o professionistico può essere ricollegato a diverse forme di infortunio, se nel primo caso generalmente non ci sono patologie particolari (eccezion fatta per gli infortuni legati ad una tecnica errata, cadute o eventi accidentali) nel secondo caso, invece, l’eccessiva mole di lavoro può portare a infortuni legati ad affaticamento muscolare da sovraccarico che possono, di conseguenza, condizionare negativamente la tecnica e il movimento del danzatore. Infatti, il sovrallenamento porta in molti casi ad un calo della performance, a mancanza di energia e di concentrazione.

 

Generalmente, nella danza le parti del corpo più soggette a infortuni sono:

Ginocchia e caviglie: salti, giri, cambi di direzione, il tutto magari in punta e in velocità, se si è stanchi o si perde il focus possono causare piccoli dolori, distorsioni o, in casi più gravi, lesioni.
Articolazione coxofemorale: in questo caso i fastidi percepiti sono dovuti soprattutto a movimenti in en-dehors (extrarotazione).
Piede: l’uso frequente e costante delle scarpette da punta può portare a calli, vesciche, duroni o traumi alle unghie. Si può verificare il problema dell’alluce valgo a causa di stress eccessivo o tecnica errata, o di fascite plantare.
Colonna vertebrale: i fastidi più rilevati sono quelli a livello lombare. Possono essere causati dalla posizione assunta mentre si danza, dalla sollecitazione eccessiva dei paravertebrali o dai contraccolpi dovuti dai salti. Fastidi possono verificarsi a anche a livello cervicale, sempre a causa dell’impostazione rigida del busto.
In sostanza, la flessibilità richiesta, la ripetizione elevata dello stesso esercizio, la postura tecnica ecc. possono portare a piccoli dolori alle articolazioni più sollecitate.
A questi possono aggiungersi traumi di tipo muscolare (contratture, stiramenti, strappi), mentre sono rare le fratture da stress.
È necessario sottolineare che l’insieme di questi problemi abbia probabilità di verificarsi soprattutto quando non si pone attenzione ad alcuni aspetti che ora analizzeremo.

Come possiamo evitare infortuni?

1) Ambiente adatto: è importante praticare la danza solo in scuole che dispongono di sale idonee e attrezzate allo scopo. In un nostro articolo, ad esempio, abbiamo affrontato l’importanza del pavimento in una sala di danza.
2) Riscaldamento e stretching: è consigliato e dimostrato dalla scienza come sia efficace dedicare del tempo per preparare il corpo al movimento sia prima della lezione di danza (riscaldamento e mobilità) sia dopo (stretching).
3) Tecnica corretta: la tecnica è la base della danza. La giusta postura e posizionamento del corpo sono funzionali alla disciplina. Pertanto un loro rispetto consente di muoversi nel modo più efficiente e sicuro possibile. Una tecnica errata potrebbe portare al sovraccaricamento di alcune parti del corpo con maggiore possibilità di incidenti. In questo caso la differenza la fa l’insegnamento. Assicurarsi di essere seguiti da persone competenti e preparate è importantissimo!
4) Ascoltarsi: nessuno è un supereroe invincibile, il corpo ha bisogno di riposo e tempi di recupero quando è soggetto a sforzo. Essere consapevoli delle proprie capacità e delle proprie necessità è ascoltare il proprio corpo. A volte fermarsi e non eccedere non significa essere deboli o da meno ma semplicemente lungimiranti!
5) Idratazione e alimentazione: acqua e cibo sono le fonti del sostentamento per l’essere umano. Ogni volta che facciamo movimento fisico il nostro dispendio calorico aumenta e la sudorazione porta a una perdita di liquidi e sali minerali. Assicurarsi delle buone scorte prima, durante e dopo la lezione di danza è utile a mantenere sempre il focus e alte le energie. In questo articolo abbiamo parlato di quanto un’adeguata alimentazione possa incidere sulla prestazione .
6) Equipaggiamento corretto: oltre a essere più a nostro agio, un adeguato equipaggiamento (abbigliamento e scarpe) permette si svolgere gli esercizi in sicurezza. Tessuti morbidi, comodi e aderenti al corpo possono simulare una seconda pelle consentendoci di muoverci più liberamente. Quando è più freddo, dei tessuti caldi possono inoltre tenere i muscoli e le articolazioni più calde, riducendo quindi la possibile insorgenza di infortuni causati da movimenti eseguiti a freddo. Ovviamente fondamentali nella danza sono le scarpe. Assicurarsi una scarpa buona e adeguata al proprio piede permette di danzare con maggiore comodità e sicurezza.
7) Integrazione di altre attività (pilates, yoga, rafforzamento muscolare, GYROKINESIS® GYROTONIC®ecc.): uno dei modi più efficaci per evitare infortuni è rafforzare la muscolatura, migliorare l’elasticità e la mobilità.
In questo caso possono essere utili una serie di attività complementari. Un esempio è il pilates, di cui abbiamo parlato qui.

Antonella Manili

FONTI
www.giornaledelladanza.com

Traumi più comuni nella danza

 

 

La respirazione è un’attività inconscia che compiamo quotidianamente per vivere: attraverso la respirazione – e lo scambio tra anidride carbonica e ossigeno – avviene l’ossigenazione del sangue, il quale trasporta l’ossigeno in tutte le cellule del corpo.

Durante l’attività fisica il corpo ha ancora più bisogno di ossigeno. In questo caso saper respirare nel modo giusto può aiutare a essere più resistenti, ma non è tutto.

In generale, è possibile identificare due tipologie di respirazione: quella toracica e quella diaframmatica.

• La respirazione toracica è caratterizzata dall’inalazione di aria che viene inglobata nella parte superiore del torace (nell’inspirazione si alzano le clavicole e le prime coste).

• La respirazione diaframmatica è caratterizzata dall’inalazione di aria che viene spinta nella parte inferiore del torace, con una estensione laterale del busto.

Tra le due, la respirazione diaframmatica è quella considerata più “naturale” per specie umana, anche se, per vizi determinati da abitudini errate o posture scorrette, molte persone sono solite respirare più “di torace”.
Per tale ragione, è importante imparare ad utilizzare il diaframma.

La respirazione diaframmatica

È dimostrato che la respirazione diaframmatica sia di grande aiuto in quanto consente un rilassamento fisico e mentale, agendo in concreto sull’umore, sulle tensioni, sul funzionamento dell’apparo digerente e sulla postura. Anche per questa ragione, in situazioni di ansia e di stress come quelle legate ad una esibizione artistica, saper respirare bene può essere di grandissimo aiuto. In quanto tale, infatti, la respirazione diaframmatica garantisce una migliore ossigenazione del sangue e una riduzione dei battiti cardiaci.

Nella danza la respirazione può risultare una grande amica anche per dare più dinamismo ed espressività ai movimenti.
Cosa fare per respirare bene e sfruttare la respirazione a proprio vantaggio?

Avere consapevolezza del respiro

È vero che la respirazione è un’azione automatica e per lo più inconscia ma essere capaci di controllare il proprio respiro è importante e ha impatti positivi sulla performance, consentendo di migliorare l’esecuzione dei movimenti con un maggiore controllo. Il primo strumento utile per essere consapevoli della propria respirazione è ascoltarsi ed entrare in connessione con il proprio corpo, ricercando un ritmo stabile se si è a riposo o cercando di coordinare la respirazione al movimento in caso si stia danzando.

Un esercizio utile per imparare ad ascoltarsi prevede di sdraiarsi supini con le gambe piegate, con una mano appoggiata sulla pancia e una sullo stomaco. Iniziando a respirare (in modo più naturale possibile) ispirate con il naso gonfiando solo la pancia (cercando di tenere il più fermo possibile il torace) ed espirate con la bocca sgonfiando la pancia. Il modo in cui le mani si muovono dà consapevolezza sulla propria respirazione (se più toracica o più diaframmatica). Esercitarsi con costanza consente di apprendere e far proprio il movimento per poi applicalo anche mentre si cammina o si danza.

Non trattenere il respiro

Uno degli sbagli più grandi quando si è in movimento (eccetto in casi di sforzi maggiori che richiedono una grande compattezza del Core) è trattenere il respiro. Quando si è sotto tensione spesso si finisce per non respirare. Questo porta solo ad una maggiore rigidità del corpo e peggiori capacità di recupero. L’esperta di tecniche di respirazione Lynn Martin consiglia ai danzatori di concentrarsi nel mantenere allo stesso volume l’inspirazione e l’espirazione. Nel caso di una danza molto aerobica – che comporta una respirazione maggiore – Martin consiglia di regolarizzare la fase di inalazione, per poi concentrarsi sullo spingere fuori più aria possibile in fase di espirazione, in quanto un’espirazione completa permette di avere più spazio nei polmoni per nuova aria (e nuovo ossigeno).

Coordina la respirazione con il movimento

Coordinare l’inspirazione e l’espirazione con alcuni gesti o movimenti può aiutare a personificare alcune qualità artistiche. Ad esempio, inspirare mentre si alzano le braccia suggerisce maggiore leggerezza, mentre l’espirazione guida le braccia verso il basso, come se il movimento partisse dalla parte centrale del torace. I movimenti di chiusura del busto si conciliano meglio con il momento di espirazione, quelli invece di estensione con l’ispirazione.

                                                                                                                                                      Antonella Manili

Fonti:

https://www.dancemagazine.com/use-breathe-enhance-movement-2653701526.html?rebelltitem=4#rebelltitem4

https://giornaledelladanza.com/danza-e-respirazione-tutti-i-benefici-per-imparare-a-farlo-in-modo-giusto/

https://www.my-personaltrainer.it/respirazione-diaframmatica.html

https://fisiomedfrascati.it/il-diaframma-e-la-respirazione-diaframmatica/#:~:text=Quali%20sono%20le%20tipologie%20di,nella%20parte%20inferiore%20e%20lateralmente

 

 

Uno dei più grandi sogni quando si inizia a praticare la danza è indossare e ballare con le scarpette da punta. Prima di arrivare ad indossarle, però, deve trascorrere inevitabilmente del tempo.

Il tempo risulta necessario per diversi motivi: per apprendere la tecnica (che sarà fondamentale anche per il corretto uso delle punte), ma anche per rafforzare la muscolatura e rendere il corpo pronto all’utilizzo di un nuovo e complicato strumento.

Per tale ragione, un buon insegnate di danza deve aver cura di preparare l’allieva ballerina e decidere (in base ai risultati raggiunti) quando sia il giusto momento per iniziare ad indossare le scarpette da punta.

È opportuno precisare che esistono dei prerequisiti che generalmente vengono presi in considerazione prima di utilizzare le punte. L’allieva deve avere almeno 10-11 anni e deve aver già praticato danza da qualche anno.
La maturità consente infatti di poter disporre della giusta preparazione.

Delle lezioni preparatorie saranno, pertanto, fondamentali per rinforzare la muscolatura di piedi, gambe e anche (i muscoli necessari per andare in punta), per perfezionare la tecnica e l’allineamento corretto del corpo, che consentirà alla ballerina di poter mantenere l’equilibrio.

Spesso vengono scelti esercizi che prevedono l’utilizzo delle bande elastiche per creare maggiore resistenza e rinforzare l’estensione delle punte dei piedi o gli arti. Altri esercizi sono invece mirati a rafforzare i muscoli, come ad esempio relevés e echappés.

É necessario, però, non dimenticare la flessibilità e la mobilità di arti e anche, che permettono un migliore allineamento del corpo, una maggiore rotazione delle gambe e dei piedi.

Ovviamente lavorare sull’equilibrio é di cruciale importanza. Ottenere dei buoni risultati in mezza punta può essere di grande aiuto per quando si utilizzeranno le scarpe.

Infine, un aspetto spesso trascurato è l‘allenamento del core e degli addominali. Avere un core compatto e stabile consente di essere più “leggeri” sulle punte, agevola il movimento di salita e il mantenimento in equilibrio. Nella danza è fondamentale essere sciolti e muoversi sinuosamente ma è altrettanto necessario mantenere il totale controllo e l’ attivazione di ogni parte del corpo.

Prima dell’utilizzo delle punte e durante il periodo di apprendimento utilizzandole, le lezioni di danza prevedono un’impostazione della sbarra finalizzata all’obiettivo, esercizi da fare in centro e in sede (come quelli sopra citati). Ad essi si aggiunge la preparazione del piede e delle punte da fare a casa. Gli esercizi per i piedi vengono generalmente insegnanti durante le lezioni e assegnati come “compiti per casa” alle allieve. La preparazione delle punte prevede l’aggiunta di elastici e nastri e delle manovre flessorie per rendere le punte più morbide.

É una strada lunga e impegnativa quella che prepara le ballerine alle punte, ma é necessaria.

Uno sbagliato utilizzo delle scarpe da punta può portare a infortuni alle articolazioni di caviglia e ginocchio, dolori alla schiena, o causare problemi alla postura.

Ma non demordete, seppur é richiesta grande pazienza e costanza, sicuramente ne varrà la pena.

 

Antonella Manili

Prenota la tua PROVA  per l’inserimento nei corsi di DANZA (21-22 settembre):

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16.30-19.30

Tutte le lezioni si svolgono nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie!

Per info: siamo in Via del Brennero 70-72-74, ingresso e Segreteria al n 60 (Tor Lupara)
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Il 6 settembre riapre la segreteria!

Potrai scoprire le nostre novità sul territorio:

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Ti aspettiamo!

 

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Il 24 maggio, il giorno della riapertura della sede, si avvicina…

Ringraziamo i nostri allievi e le loro famiglie per il supporto ricevuto in tutti questi mesi!
Ringraziamo chi ci ha seguito con impegno da tutte le parti d’Italia, spronandoci a continuare il nostro meraviglioso lavoro, anche se a distanza!

Grazie al vostro sostegno siamo pronti a riprendere le attività in sede con grinta e determinazione! Confermiamo la modalità di didattica a distanza che continuerà ad esser garantita, in aggiunta alle lezioni in sede e all’aperto!

Siamo fiere di ognuno di voi e della realtà che continuiamo a portare avanti con impegno e dedizione!

Invitiamo chiunque abbia piacere a lasciarci una domanda su instagram o a passare in Segreteria, in modo da poter rispondere a tutti i vostri dubbi e perplessità!
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