Quando si parla di danza classica si parla di passione ed espressività, ma si parla anche di impegno, disciplina e regola. Molti sono gli stili e metodi di insegnamento che i ballerini possono seguire: sicuramente uno dei più noti è quello russo.  

Il metodo russo, anche detto metodo Vaganova, nasce negli anni ‘20 del XX secolo e prende il nome dalla sua ideatrice e famosissima ballerina Agrippina Vaganova.
Agrippina Vaganova è entrata nella storia nelle vesti di una delle più note insegnanti di danza classica. Non di meno, la sua passione per la danza le ha permesso di divenire prima ballerina russa.

Nata nel 1879 a San Pietroburgo, lavora con alcuni dei più grandi maestri dell’epoca tra cui lo stesso Enrico Cecchetti (creatore dello metodo di danza italiano).
Le sue doti artistiche le valgono la nomina di “regina delle variazioni”, titolo che però le costa tanto sudore e fatica. Infatti, la ballerina è costretta a confrontarsi con i propri limiti, che le impediscono di acquisire come naturali molti movimenti della danza stessa.

Agrippina trova inadeguato il proprio stile perché risultato del contrasto tra la scuola francese, che richiede movimenti morbidi e pomposi, e la scuola italiana, focalizzata su uno stile più tecnico e preciso.

La soluzione arriva agli inizi degli anni ‘20, quando la Vaganova inizia ad insegnare nella scuola di danza statale di San Pietroburgo. Quello insegnato nella scuola è un nuovo metodo: l’unione di due stili completamente diversi (francese e italiano) che le ruba il nome e si diffonde nel mondo come “metodo Vaganova”.

Il 1934 è l’anno della pubblicazione di Fundamentals of the Classic Dance. Al suo interno l’autrice delinea i contorni di un nuovo stile focalizzato a creare un movimento preciso ed elegante. Per fare ciò l’insegnamento parte dalle basi, spingendo il ballerino o la ballerina ad apprendere già dall’inizio il modo esatto e preciso con il quale devono essere compiuti i movimenti. È uno stile rigoroso che richiede precisione, impegno e attenzione per ogni singola mossa, ma anche una notevole espressività. Il risultato è un corpo che si muove in modo armonioso e perfetto, capace di estremi virtuosismi. 

L’accoglienza mondiale del suo lavoro le concede una rilevante notorietà oltre i confini russi. La scuola di danza di San Pietroburgo è ribattezzata con il nome di Accademia Vaganova.

Negli anni ’30, con un nuovo e sorprendente corpo di ballo capace di una tecnica impeccabile, Agrippina Vaganova mette in scena meravigliosi balletti di danza classica come “Esmeralda” (1935) e “Il lago dei cigni” (1933). Rudolf Nureyev, Michail Baryšnikov, Natal’ja Makarova e Svetlana Zakharova, sono solo alcuni tra i nomi usciti dalla prestigiosa Accademia Vaganova.

Antonella Manili


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