Posts In: danza moderna fontenuova

La nostra allieva Camilla De Paolis HA SUPERATO L’ ESAME DI AMMISSIONE per
L’ ACCADEMIA NAZIONALE di DANZA

Aumenta il numero degli allievi della nostra scuola Danza Più che raggiungono importanti traguardi

Quest’anno ben 2 allieve hanno ottenuto risultati eccezionali!

Elisa ha superato un esame per avviarsi come danzatrice professionista, mentre la giovanissima Camilla è stata ammessa all’Accademia Nazionale di Danza.

Sia Elisa che Camilla hanno frequentato la nostra scuola fin da bambine, beneficiando dell’alta preparazione che le nostre insegnanti offrono e che da sempre caratterizza la nostra scuola specializzata nella danza classica, moderna e contemporanea.

A loro vanno le nostre congratulazioni e con tanta gioia e orgoglio tutta Danza Più vi augura un in bocca al lupo!

Ci siamo!

Danza Più presenta il saggio di fine anno. Nel secondo tempo verrà presentata una storia, un vero e proprio balletto, che quest’anno ha come soggetto la meravigliosa avventura di Alice in Wonderland.

Ti aspettiamo questa domenica 25 giugno ore 18:30 al Teatro Viganò.

L’ingresso è aperto a tutti senza pagare alcun biglietto.

Invitate tantissime persone: più siamo e più siamo felici!😊

 

In questo articolo riassumeremo brevemente le caratteristiche dei cinque metodi di danza classica più famosi al mondo, ossia:

  • Metodo russo Vaganova
  • Metodo inglese RAD
  • Metodo italiano Cecchetti
  • Metodo danese Bournonville
  • Metodo americano Balanchine

per scoprire le loro differenze e avere a disposizione le informazioni per riconoscerli.

 

Metodo russo Vaganova

Il metodo russo prende il suo nome da Agrippina Yakovlena Vaganova, una delle insegnanti di danza più note al mondo. Questo metodo si basa sullo studio dei singoli elementi tecnici del balletto e su un insieme di esercizi che accrescono in difficoltà nel corso degli otto anni di studio previsti.

È un metodo che punta al raggiungimento di una tecnica impeccabile, unita al lavoro armonioso di tutto il corpo del ballerino, con una cura maniacale del dettaglio.

 

 

Metodo inglese RAD

 

Il metodo della Royal Accademy of Dance britannica ha un’impostazione molto accademica e si sviluppa in diverse fasi di studio. Le fasi sono caratterizzate da un crescendo di difficoltà proprio perché puntano a preparare i ballerini alla carriera nel mondo della danza. Gli allievi iniziano da bambini con i due corsi di propedeutica (pre-primary e primary): lo studio si concentra maggiormente sull’apprendere come muoversi nello spazio attraverso il free-movement. A seguire, i cinque corsi elementari prevedono l’insegnamento anche delle danze tradizionali. Per la tecnica vera e propria, invece, è necessario aspettare i gradi superiori. Al termine dei cinque gradi ci sono i livelli dei Vocaional e Majors, più impegnativi, che preparano il ballerino alla carriera professionistica.

In generale, il RAD è un metodo che punta a formare il ballerino dall’età più tenera fino a quella adulta, attraverso un’attività sia didattica che ludica, sviluppando le capacità creative, ritmiche ed espressive dell’alunno.

 

Metodo italiano Cecchetti

Definito come “scientifico”, il Metodo Cecchetti prende il nome dall’italiano Enrico Cecchetti e si basa su principi tecnici ed estetici. Tra i principi tecnici possiamo trovare il “sistema dei giorni della settimana” che prevedere una programmazione dell’allenamento che vede passi e intensità variare nell’arco della settimana. Dall’alto lato i principi estetici riguardano più le linee e le forme del corpo in movimento nello spazio. Anche il Metodo Cecchetti prevede diversi gradi di apprendimento che formano il ballerino alla carriera professionistica nel mondo della danza.

 

 

Metodo danese Bournonville

August Bournonville fu un grande coreografo danese e, controtendenza, costruì il suo metodo rivestendo di maggiore importanza la figura maschile, al pari di quella femminile.

Caratteristici di questo stile sono il grande lavoro di piedi e l’elevazione che si ritrovano nelle sequenze, nell’ampio utilizzo della mezza punta e nei salti. Il tutto viene riproposto con simmetria ed equilibrio, che lui chiama “aplomb”, ossia l’armonia perfetta dei movimenti.

 

Metodo americano Balanchine

Utilizzato nella New York City Ballet e nella School of American Ballet, il metodo di George Balanchine ha come obiettivo quello di insegnare musicalità, purezza nelle linee, velocità e dinamica ai suoi danzatori.

Il Metodo si rivolge solo a danzatori professionisti e segna un taglio netto rispetto ai rigidi dettami del balletto classico. Acquistano maggiore spessore la musicalità, l’autonomia della danza dalle narrazioni, dinamica dei movimenti energici e fluidi, rispetto delle linee e della simmetria del corpo che si muove su traiettorie tracciate, valorizzazione di tutte le parti del corpo rompendo le rigidità classiche.

Rivoluzionario rispetto al metodo russo in alcuni elementi basilari come il peso del corpo portato in avanti, la grande ammortizzazione nella fase di atterraggio dei salti, il tallone che si alza leggermente durante il movimento, la salita e la discesa dalle punte senza il classico “saltello” ma accompagnando il movimento come se si volesse fare un relevè.

 

 

Antonella Manili

 

 

Continuate a seguirci sui nostri social
Facebook Scuola di Danza
https://it-it.facebook.com/associazionedanzapiu
Facebook Studio Pilates e Gyrotonic®
https://it-it.facebook.com/danzapiustudiopilates
Instagram
https://www.instagram.com/associazionedanzapiu/?hl=it
Sito
https://www.associazionedanzapiu.it/
Tiktok
http://tiktok.com/@danzapiu1976
Canale youtube
https://www.youtube.com/@danzapiudal1976

 

La danza moderna ha origine nel XX secolo come segno di protesta nei confronti della tradizione accademica. Alla base delle nuove forme di espressione un fervido desiderio di liberazione dagli schemi tradizionali della danza classica e la volontà di cercare innovative modalità di comunicazione in grado di scardinare la danza dalla rigida impostazione che le era propria.

Una pioniera della grande rivoluzione che si stava mettendo in atto fu Isadora Duncan (1877-1927).

Artista anticonformista e geniale fu una delle prime ballerine a ribellarsi all’estetica accademica, danzando a piedi nudi e in tuniche leggere, liberando, così, il corpo da ogni costrizione e artificio. Duncan realizzava una danza spontanea e fluida, chiara espressione del linguaggio della natura e rappresentazione dell’interiorità, più che di regole accademiche. Al centro il ruolo della respirazione e la ricerca dell’energia interiore, vera fonte di vitalità.

A portare a compimento questa rivoluzione fu senza dubbio la danzatrice americana Martha Graham (1894-1991).

Principale obiettivo del suo nuovo modo di intendere la danza era la comunicazione; la danza doveva tornare alla sua vera essenza, quella di comunicare l’esperienza attraverso i mezzi dell’azione e percepiti dall’azione.

Punto chiave del suo metodo è la respirazione, il cui controllo dipende dal bacino, e dalla quale prendono origine una serie di movimenti.

L’esercizio della respirazione si realizza attraverso la tecnica del contraction-release, volta a opporre parti diverse del corpo per creare una spirale.

Il ciclo contrazione-rilascio si articola in due fasi:

-nella prima i muscoli pelvici profondi e quelli addominali si contraggono, in modo che il corpo assuma una forma curva e possa usare questa forma per ruotare e cambiare direzione

-nella seconda vi è il rilascio, l’energia generata dalla contrazione viene rilasciata e si diffonde in verticale verso l’alto.

Altro aspetto che caratterizza questo nuovo metodo sono le cadute, conseguenza del lavoro con il suolo e dell’esplorazione della gravità e dei pesi. Le cadute venivano realizzate in diverse direzioni, e usate per creare effetti drammatici e spiccatamente coreografici.

La danza, dunque, attraverso questo nuovo metodo si orienta verso la ricerca di una nuova forma di espressività, volta alla comunicazione della propria individualità e all’espressione di sé stessi.

Elisabeth Cinti

 

 

Continuate a seguirci sui nostri Social:

Facebook Scuola di Danza
https://it-it.facebook.com/associazionedanzapiu
Facebook Studio Pilates e Gyrotonic®
https://it-it.facebook.com/danzapiustudiopilates
Instagram
https://www.instagram.com/associazionedanzapiu/?hl=it
Sito
https://www.associazionedanzapiu.it/
Tiktok
http://tiktok.com/@danzapiu1976
Canale youtube
https://www.youtube.com/@danzapiudal1976

 

Quando si parla di improvvisazione nella danza si fa riferimento alla realizzazione di movimenti in forma spontanea e non  prestabilita da una specifica coreografia. È libera espressione artistica, formata da impulsi istintivi e stati d’animo che prendono forma relazionandosi con l’ambiente.

Ciò però non significa che sia qualcosa di innato e facile da raggiungere per un ballerino. In alcuni casi, infatti, agire spontaneamente attraverso l’improvvisazione potrebbe risultare più difficile che “attenersi al copione” della coreografia.

Secondo quanto riportato nell’articolo “Improvvisazione nella danza moderna: quanto è importante per un ballerino” su acgiselle.it, l ’improvvisazione si basa su alcuni punti cardini che sono:

  • Inseparabilità: a differenza di ciò che accade con una coreografia già impostata, nell’improvvisazione la composizione e l’esecuzione del passo si presentano come due atti contemporanei e indistinti.
  • Originalità: ogni performance, se improvvisata, non sarà mai uguale ad un’altra. L’improvvisazione è unica.
  • Estemporaneità: l’improvvisazione è tale se senza una preparazione precedente (coreografia). Ciò non toglie che non necessiti di esperienza e pratica.
  • Irreversibilità: l’improvvisazione comporta il vivere il presente in tutto e per tutto. Per questa ragione ogni movimento compiuto è irreversibile, non si può tornare indietro.
  • Responsività: ossia la “capacità dell’organismo di adattare all’ambiente le proprie funzioni vitali”. L’improvvisazione è ascolto degli stimoli e risposta immediata agli stessi.

Una volta visto quali siano i concetti alla base dell’improvvisazione, ecco 8 consigli pratici per imparare ad improvvisare:

  1. Rilassarsi: è una condizione necessaria per iniziare ad ascoltarsi e prendere consapevolezza di ciò che si ha intorno
  2. Essere presente: quando si improvvisa è importante focalizzarsi sul momento senza pensare a pianificare cosa si dovrà fare o si è già fatto (irreversibilità). Questo deve servire anche per accogliere tutto quello che succede (accadimenti esteri o interiori) senza soffermarcisi e, se utile, sfruttarlo per sviluppare un movimento.
  3. Ascoltare: l’ascolto implica l’attivazione massima dei sensi. La sensibilità, infatti, ci consente sia di percepire gli stati d’animo, sia tutto ciò che accade nel contesto in cui si è inseriti (spazio, musica, persone e cose). Tutti gli elementi percepiti saranno la base per l’improvvisazione. Un “lasciarsi travolgere dall’onda” per diventare l’onda stessa.
  4. Prendila seriamente: quando ancora non si è pratici è normale sentirsi a disagio. Questo potrebbe indurre a ridere o parlare per cercare di rilasciare un po’ di tensione. Non farlo. Riconosci che hai ancora da imparare ed è normale essere impacciati. Il superamento di questi momenti è ciò che consente di migliorare e acquisire maggiore sicurezza. Un movimento percepito come “goffo” può risultare l’opposto se svolto con sicurezza e coscienza.
  5. Non criticarti: proprio per quanto detto, non ha senso essere troppo critici ed abbattersi. L’improvvisazione vive di libertà e non di costrizioni. Muoviti senza aver paura del giudizio di non fare abbastanza.
  6. Sii te stess*: lascia che il tuo corpo sia mosso solo da te. Non forzarti in movimenti che non ti appartengono solo perché ti appaiono “belli”. Ancora una volta, libertà senza costrizioni.
  7. Va bene copiare: potrebbe comunque essere di aiuto riprendere alcuni movimenti da chi abbiamo intorno (o cosa! Es. lasciarsi ispirare da una foglia che si muove al vento) o dalla memoria stessa per riprodurli mettendoci qualcosa di personale. Più che copiare, sarebbe più giusto “lasciarsi ispirare”.
  8. Non compararti con gli altri: se si è da soli o in gruppo, l’improvvisazione è qualcosa di profondamente personale e in ogni caso lecito, in quanto espressione artistica totalmente libera.

Fonti:

https://www.acgiselle.it/index.php/improvvisazione-nella-danza-moderna-quanto-e-importante-per-un-ballerino/

https://www.danceadvantage.net/improv-tips/

 

Antonella Manili

 

Seguici su:

Instagram Danza https://www.instagram.com/associazionedanzapiu/

Facebook Danza https://www.facebook.com/associazionedanzapiu

Instagram Studio Pilates  https://www.instagram.com/studio_pilates_gyrotonic/

Facebook Studio Pilates https://www.facebook.com/studiopilatesegyrotonicfontenuova

tel/whatsapp al 347 5345935
Siamo in Via del Brennero n 60 Fonte Nuova (Tor Lupara)

MASTERCLASS di TECNICA MASCHILE!

Martedì 8 novembre alle 17.30

Aperto anche ad esterni per bambini/bambine e ragazzi/e dai 10 anni in su!

Una lezione tenuta da un ospite esterno per apprendere i principi della tecnica maschile nella danza e i fondamenti del passo a due.

Per informazioni e iscrizioni contattare la segreteria:

Whatsapp al 347 5345935
o recarsi in sede in Via del Brennero n 60 Fonte Nuova (Tor Lupara)

 

 

Seguici:

– Associazione Danza Più: FB e su IG

-Studio Pilates e GYROTONIC Fonte Nuova: FB e su IG

 

 

“Quanto è magico entrare in un teatro e vedere spegnersi le luci. Non so perché. C’è un silenzio profondo, ed ecco che il sipario inizia ad aprirsi. Forse è rosso. Ed entri in un altro mondo.”


Cit. David Lynch

 

L’ andare a teatro è una di quelle esperienze che permette all’uomo di vivere una totale sospensione dalla realtà. Lo spettatore viene trascinato in un mondo virtuale dove, attraverso la finzione della scena, viene rappresentata, in forme celate, la vita umana nei suoi molteplici aspetti.

Per questo motivo è così facile venir coinvolti in ciò che si sta guardando ed estraniarsi per poche ore dalla quotidianità.

Potrebbe sembrare banale ma, per gustare a pieno uno spettacolo (che si tratti di un balletto o del saggio di fine anno), è doveroso rispettare alcune piccole norme di comportamento che possono rendere più piacevole e piena l’esperienza tanto per sé stessi, quanto per gli altri spettatori in sala.

Eccone alcune:

  • Fare silenzio

La principale regola da seguire è quella di restare in silenzio durante tutta la rappresentazione, fatta ovviamente eccezione per gli applausi. Il chiacchierare con il vicino, lo schiamazzare o il parlare al telefono, oltre che esser causa di distrazione, sono atteggiamenti che possono recare fastidio agli altri spettatori, oltre che deconcentrare gli artisti sul palco.

  • Non usare dispositivi elettronici

Anche se può sembrare difficile al giorno d’oggi, durante uno spettacolo è opportuno spegnere il cellulare. In questo modo si può resistere alla tentazione di usarlo e scattare fotografie, messaggiare o navigare su internet. Per quanto riguarda le foto, è vietato scattarne durante lo spettacolo perché il flash potrebbe distrarre gli artisti sul palco e guastare la loro performance. Inoltre, gli schermi illuminati dei cellulari potrebbero infastidire gli altri spettatori.

É vietato anche scattare foto senza flash dal fondo della sala. Il sostare in piedi durante uno spettacolo, anche se per pochi secondi, è fonte di intralcio sia per gli allievi che potrebbero dover passare lì per raggiungere il palco, sia per il cameraman che registra il video in presa diretta e si colloca, dunque, nel fondo della sala. Per evitare di essere d’intralcio nelle vie di passaggio, ogni spettatore ha un posto assegnato, ed è quindi pregato di rispettarlo. Tali regole sono estese a tutti, senza eccezioni.

Infatti, lo scattare fotografie e il sostare in piedi in platea, anche di un solo spettatore, potrebbe legittimare l’azione e indurre gli altri ad imitarla, provocando così un disordine generale che potrebbe guastare la riuscita dello spettacolo. Vi invitiamo, dunque, ad un comportamento esemplare e civile. In fondo lo disse anche un antico saggio: “Le parole insegnano, gli esempi trascinano.”

Ricordiamo, infine, che il divieto di scattare fotografie è proprio di tutte le istituzioni teatrali e degli enti lirici. La nostra Scuola promuove la danza professionale, regole comprese. La danza è anche una questione di disciplina ed è ciò che noi insegnanti ci proponiamo di trasmettere; per questo motivo vi invitiamo a dare il buon esempio agli allievi della Scuola, esibendo un comportamento conforme alle regole e rispettoso verso gli altri.

 

  • Non consumare cibi e/o bevande

Il teatro non è un cinema. È una forma di rispetto evitare di consumare qualunque cibo o bevanda durante la rappresentazione. Vi sono infatti apposite aree, come bar o caffetterie, situate all’interno della struttura dove è possibile mangiare tranquillamente qualcosa nei minuti di intervallo o a spettacolo terminato.

 

  • Rispettare la struttura

Quando si entra in un teatro si diventa come degli ospiti in casa altrui. Il teatro è difatti un luogo pubblico ed è opportuno rispettare la struttura ospitante, evitando quindi di sporcare o rompere ciò che vi è all’interno.

…. E infine “divertirsi”

Lasciarsi trascinare dalla musica, immedesimarsi nei personaggi e staccare la mente dai problemi e dai pensieri della vita quotidiana sono atteggiamenti che aiutano a vivere a pieno l’esperienza teatrale e a gustarne ogni momento.

 

Elisabeth Cinti

 

 

Visualizzazione: la formazione di un’immagine mentale di qualcosa

L’immaginazione è in grado di agire, anche a livello cellulare, sul nostro corpo.

La visualizzazione è una tecnica che consiste nel creare delle immagini mentali. Per esempio, nella danza si possono visualizzare dei movimenti precisi con lo scopo di:

– migliorare la percezione del tuo corpo e cosa avviene durante il movimento
– aiutare a percepire le connessioni tra le varie parti del corpo e il loro movimento
– rafforzare la capacità di ricordare una serie di passaggi
– preparare la mente e il corpo a ciò che accade, come quando ripeti un esercizio più e più volte per allenarti.

È stato dimostrato che incorporare la visualizzazione nell’allenamento del danzatore aumenta l’efficacia della performance.
Quando praticarla? Durante la tua giornata o quando il corpo inizia ad essere stanco, per cui ripetere nuovamente un determinato esercizio non aiuta. A quel punto fermati, sdraiati e visualizza quello che stavi provando.

Un consiglio per i ballerini: includi come pratica giornaliera da 10 a 20 minuti di visualizzazione.

Scoprirai come questo migliora la sintonia del movimento del corpo e aiuta a focalizzare gli obiettivi tecnici.

Anche visualizzare richiede pratica! Ecco alcuni consigli da cui partire:
– trova un momento dove dedicarti a questa pratica
– crea un ambiente adatto, confortevole e lontano da distrazioni
– chiudi gli occhi e concentrati
– se hai piacere puoi mettere della musica o rimanere nel silenzio
– concentrati sui dettagli e le sensazioni del corpo/movimento/passo su cui hai scelto di lavorare

Se ti stai preparando per un’esibizione, ecco 4 suggerimenti in più:
– l’ambiente mentale che costruirai dovrà essere più verosimile all’esperienza che andrai a vivere
– aggiungi profumi che richiamano l’atmosfera (possono essere le scarpette di danza, la lacca per capelli, qualsiasi cosa)
– aggiungi la musica in sintonia con il lavoro che andrai ad eseguire
– focalizzati su 1 obbiettivo preciso per ogni visualizzazione

I ballerini spesso elogiano la memoria muscolare e si eserciteranno fino a quando non dovranno più pensare alla coreografia. La visualizzazione permette, grazie all’utilizzo di immagini mentali, di simulare il risultato desiderato, creando un’esperienza coinvolgente nella quale corpo e mente si connettono liberi da vincoli fisici.

 

                                                             Flavia Cheli

 

La respirazione è un’attività inconscia che compiamo quotidianamente per vivere: attraverso la respirazione – e lo scambio tra anidride carbonica e ossigeno – avviene l’ossigenazione del sangue, il quale trasporta l’ossigeno in tutte le cellule del corpo.

Durante l’attività fisica il corpo ha ancora più bisogno di ossigeno. In questo caso saper respirare nel modo giusto può aiutare a essere più resistenti, ma non è tutto.

In generale, è possibile identificare due tipologie di respirazione: quella toracica e quella diaframmatica.

• La respirazione toracica è caratterizzata dall’inalazione di aria che viene inglobata nella parte superiore del torace (nell’inspirazione si alzano le clavicole e le prime coste).

• La respirazione diaframmatica è caratterizzata dall’inalazione di aria che viene spinta nella parte inferiore del torace, con una estensione laterale del busto.

Tra le due, la respirazione diaframmatica è quella considerata più “naturale” per specie umana, anche se, per vizi determinati da abitudini errate o posture scorrette, molte persone sono solite respirare più “di torace”.
Per tale ragione, è importante imparare ad utilizzare il diaframma.

La respirazione diaframmatica

È dimostrato che la respirazione diaframmatica sia di grande aiuto in quanto consente un rilassamento fisico e mentale, agendo in concreto sull’umore, sulle tensioni, sul funzionamento dell’apparo digerente e sulla postura. Anche per questa ragione, in situazioni di ansia e di stress come quelle legate ad una esibizione artistica, saper respirare bene può essere di grandissimo aiuto. In quanto tale, infatti, la respirazione diaframmatica garantisce una migliore ossigenazione del sangue e una riduzione dei battiti cardiaci.

Nella danza la respirazione può risultare una grande amica anche per dare più dinamismo ed espressività ai movimenti.
Cosa fare per respirare bene e sfruttare la respirazione a proprio vantaggio?

Avere consapevolezza del respiro

È vero che la respirazione è un’azione automatica e per lo più inconscia ma essere capaci di controllare il proprio respiro è importante e ha impatti positivi sulla performance, consentendo di migliorare l’esecuzione dei movimenti con un maggiore controllo. Il primo strumento utile per essere consapevoli della propria respirazione è ascoltarsi ed entrare in connessione con il proprio corpo, ricercando un ritmo stabile se si è a riposo o cercando di coordinare la respirazione al movimento in caso si stia danzando.

Un esercizio utile per imparare ad ascoltarsi prevede di sdraiarsi supini con le gambe piegate, con una mano appoggiata sulla pancia e una sullo stomaco. Iniziando a respirare (in modo più naturale possibile) ispirate con il naso gonfiando solo la pancia (cercando di tenere il più fermo possibile il torace) ed espirate con la bocca sgonfiando la pancia. Il modo in cui le mani si muovono dà consapevolezza sulla propria respirazione (se più toracica o più diaframmatica). Esercitarsi con costanza consente di apprendere e far proprio il movimento per poi applicalo anche mentre si cammina o si danza.

Non trattenere il respiro

Uno degli sbagli più grandi quando si è in movimento (eccetto in casi di sforzi maggiori che richiedono una grande compattezza del Core) è trattenere il respiro. Quando si è sotto tensione spesso si finisce per non respirare. Questo porta solo ad una maggiore rigidità del corpo e peggiori capacità di recupero. L’esperta di tecniche di respirazione Lynn Martin consiglia ai danzatori di concentrarsi nel mantenere allo stesso volume l’inspirazione e l’espirazione. Nel caso di una danza molto aerobica – che comporta una respirazione maggiore – Martin consiglia di regolarizzare la fase di inalazione, per poi concentrarsi sullo spingere fuori più aria possibile in fase di espirazione, in quanto un’espirazione completa permette di avere più spazio nei polmoni per nuova aria (e nuovo ossigeno).

Coordina la respirazione con il movimento

Coordinare l’inspirazione e l’espirazione con alcuni gesti o movimenti può aiutare a personificare alcune qualità artistiche. Ad esempio, inspirare mentre si alzano le braccia suggerisce maggiore leggerezza, mentre l’espirazione guida le braccia verso il basso, come se il movimento partisse dalla parte centrale del torace. I movimenti di chiusura del busto si conciliano meglio con il momento di espirazione, quelli invece di estensione con l’ispirazione.

                                                                                                                                                      Antonella Manili

Fonti:

https://www.dancemagazine.com/use-breathe-enhance-movement-2653701526.html?rebelltitem=4#rebelltitem4

https://giornaledelladanza.com/danza-e-respirazione-tutti-i-benefici-per-imparare-a-farlo-in-modo-giusto/

https://www.my-personaltrainer.it/respirazione-diaframmatica.html

https://fisiomedfrascati.it/il-diaframma-e-la-respirazione-diaframmatica/#:~:text=Quali%20sono%20le%20tipologie%20di,nella%20parte%20inferiore%20e%20lateralmente

 

Promo porta un amico!

Giugno 7, 2021

Pronto per un’ offerta speciale?

Porta un amico, iscrivetevi a un corso e riceverete entrambi un’incredibile offerta!

Valido per i nostri corsi di DANZA e di BENESSERE!

Per info: siamo in Via del Brennero 70-72-74, ingresso e Segreteria al n 60 (Tor Lupara)
Oppure
Chiamaci al 347 5345935,
o scrivi a info@associazionedanzapiu.it

Ti aspettiamo!