Lo jeté è uno dei passi più noti nella danza classica. Il nome, corrispondente del francese “lanciare”, descrive il movimento che il corpo compie nell’esecuzione del passo stesso. In questo salto infatti il danzatore sposta il proprio peso corporeo da un piede sull’altro.

Come altri passi di danza, lo jeté richiede l’attenzione a molti dettagli che ne garantiscono una buona riuscita.

Un buon salto è sicuramente aiutato da una buona partenza. È infatti la spinta dei piedi sul suolo a permettere un maggior slancio. Per questo prima di partire è necessario fare un demi-plié.

Mentre si è ancora in demi-plié la gamba che inizia il passo (e che darà la direzione del salto) è liberata dal peso del corpo.

Una forte spinta permetterà di saltare in alto mantenendo per un istante il corpo in elevazione. 

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La merenda è e deve essere pensata come uno dei pasti principali di un bambino soprattutto sportivo; è un pasto strategico che deve fornire energia, vitamine e nutrienti necessari per la resa dell’attività in sé stessa ma soprattutto per garantire un apporto di calorie giusto e non esagerato. Bisogna, però, sfatare il mito che coloro che fanno sport debbano mangiare di più rispetto a chi non ne fa, poiché il fabbisogno giornaliero di un giovane sportivo varia molto anche in base ad altre attività quotidiane che vengono svolte nell’arco della giornata. Però attenzione: nel caso in cui il bambino sia normopeso la merenda non deve superare comunque le 180 calorie, bisogna per cui puntare su un frutto o uno yogurt in abbinamento ad una fetta biscottata, meglio se integrale oppure semplicemente alla classica fetta di pane e marmellata o miele. Nel caso invece di un bimbo sovrappeso la merenda non dovrà superare le 150 calorie: puntiamo a uno o due frutti, o yogurt e un frutto. Meglio lasciare i cibi più ricchi di proteine per la cena, poiché richiedono una digestione più lunga.

Le etichette, queste amiche sconosciute: bisogna imparare a leggerle.

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Jenifer Ringer direttrice della Colburn Dance Academy suggerisce quali siano, secondo lei, i punti da seguire per riuscire a fare una perfetta pirouette doppia.

1. Abbi fiducia nella tua quinta: è difficile credere che la quinta posizione ti dia abbastanza forza per girare.  Come risultato, Jenifer Ringer vede danzatori “andare in avanti, sporgere le gambe, muovere i piedi così che alla fine non stanno veramente girando dalla quinta”.  Prova a fare una piroette singola pulita senza barare.

“Il movimento deve essere capito” ammette, ma almeno questo ti permetterà di girare di più “senza perdere la tecnica”.
“Spingi sul pavimento quando ti prepari ma non ti fermare” ricorda Ringer “il pliè dovrebbe dare la forza e lo slancio necessario per il relevè”.

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Il bacino nella danza

Febbraio 9, 2018

La posizione eretta pone degli interessanti argomenti di statica e di dinamica. Uno di questi argomenti riguarda l’articolazione del tronco sulle gambe, ovvero il bacino.

Il bacino ci permette di piegarci in avanti ed indietro, di ruotare di lato e di compiere tutti i movimenti propri degli arti inferiori, come la deambulazione ma è anche il punto in cui si giocano le forze di gravità e di resistenza alla gravità.

Se immaginiamo il nostro corpo come costituito da mattoncini, tipo Lego, risulta formato da due colonne: gli arti inferiori; da un cilindro: il tronco; e da due colonne collegate al tronco: gli arti superiori.

Il perno da cui dipende la nostra capacità di movimento è il bacino, posto tra gli arti inferiori ed il tronco.

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Arabesque

Gennaio 23, 2018

L’arabesque è uno dei passi base della danza classica, definito anche “posa”. Il termine significa “arabesco, ghirigoro” o anche “alla maniera islamica”, poiché nell’arte islamica, dove era proibito raffigurare corpi umani, si ricorreva a delle figure stilizzate.

La posa prevede che il peso del corpo poggi sulla gamba portante, mentre l’altra è sollevata e allungata all’indietro. Le braccia sono normalmente in allongé (posizione allungata); solitamente uno è allungato in avanti mentre l’altro è à la seconde.     

Esiste anche la variante ottocentesca arabesque à deux bras in cui entrambe le braccia sono in avanti. Era usato molto nel balletto romantico Giselle.

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Buon inizio anno

Gennaio 3, 2018

Danza Più augura Buon anno e Buon 2018

Con il nuovo anno la Sezione News di Danza Più vi rinnova l’appuntamento ogni 1a e 3a settimana del mese

con interessanti articoli per essere sempre informati ed aggiornati e nuove collaborazioni!

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Buona Natale da Danza Più

Dicembre 18, 2017

Danza Più News
augura a tutti
Buone Feste

e vi da appuntamento a gennaio
con l’uscita degli articoli della sezione News, pubblicati ogni 1a e 3a settimana del mese, con tante informazioni sul mondo della Danza e non solo…
Da quest’anno il nostro blog si arricchisce inoltre di nuove e professionali collaborazioni.

Continuate a seguirci

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Quando si parla di Danza si pensa ad una vera e propria forma d’artecarica di emozioni, e raramente alla fatica e all’impegno che si celano dietro ogni passo.

La formazione di un danzatore nasce nella sala di danza ma, soprattutto in livelli più avanzati, la preparazione deve essere supportata da una serie di discipline che aiutano il ballerinosia da un punto di vista fisico, sia da un punto di vista mentale.
Non si tratta di danza, ma di tecniche di supporto che sicuramente le valgono un grande aiuto. Alcune tra queste sono: PILATES, GYROKINESIS® e GYROTONIC®.  

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Il sipario si alza, le luci si sono spente e la musica riempie la sala; una ballerina comincia ad eseguire la sua performance artistica compiendo movimenti complessi, al limite dell’equilibrismo, piroette, salti, piegamenti come fossero passi quotidiani. 

Come riesce ad eseguirli senza cadere e senza perdere la consapevolezza della posizione in cui si trova in ogni istante?

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Sappiamo tutti quanto sia importante mangiare correttamente e ancor di più vi è uno stretto legame tra una corretta nutrizione e prestazione atletica, qualunque sia lo sport preso in considerazione, danza compresa. Diventa particolarmente interessante se si parla di sport nell’infanzia e nell’adolescenza, periodi nei quali alle esigenze per l’attività fisica si vanno a sommare quelle per l’accrescimento e le altre attività tipiche dell’età. In questa fase della vita l’alimentazione è un fattore cruciale non solo per garantire buoni risultati sul campo, ma anche e soprattutto per una buona crescita e un buon rendimento nelle attività scolastiche. Si tratta di un periodo delicato nel quale l’organismo è in formazione. Una alimentazione errata, per eccesso o difetto, per qualità e quantità, non soltanto può pregiudicare la prestazione atletica ma, cosa molto più importante, può portare a problemi nell’accrescimento che a loro volta potranno essere causa di problemi ancor più severi nell’età adulta; dal sovrappeso, all’obesità, al corteo di patologie che queste si portano dietro fino al sottopeso, alla dismenorrea o ai disturbi del comportamento alimentare tipici di atleti che praticano sport con rigidi requisiti estetici o categorie di peso.

Il sovrappeso e la successiva obesità infantile sono condizioni che non vanno sottovalutate, anzi. In continuo aumento, i bambini in forte sovrappeso sono a rischio di numerose patologie sia nel breve termine sia nel lungo periodo ovvero in età adulta. Un recente studio tutto italiano ha evidenziato come già in età infantile, i chili di troppo possano predisporre a malattie gravi quali diabete e patologie cardiovascolari.
Vi sono alcuni fattori di rischio da tenere in considerazione:  

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