L’autunno è arrivato e come sempre inizia un nuovo anno di danza.

La tendenza odierna di molte scuole è quella di offrire corsi di danza classica o moderna aperti anche a i più piccini.
C’è però un problema: così non si può parlare né di danza classica, né di danza moderna, né di contemporanea.

E ora spieghiamo il perché…

La danza come ogni attività fisica è una abilità che va appresa passo dopo passo, lasciando il giusto spazio alle accortezze che specialmente i bambini richiedono. Propedeutica, Giocodanza®, Avviamento alla danza, Danza Educativa, Pre-danza, molti sono i modi con cui sarebbe più opportuno indicare gli anni di preparazione alla danza nelle sue diverse sfaccettature. 

  • Così avremo un periodo coincidente con la faccia di età che va dai 5 agli 8 anni dove il bambino può apprendere le basi e avere una preparazione fisica alla disciplina. 
  • Segue poi dagli 8 ai 9 anni la preparazione con l’introduzione alla tecnica (pre accademico). 
  • Infine, dai 10 anni in su, l’allievo affronterà uno studio settato sulla tecnica accademica della danza vera e propria.

Tutto ciò è necessario affinché vengano rispettati i canoni di maturazione psico-fisiologici dell’età pediatrica.
In base a quanto stabilito dal Ministero della Salute si evince che, almeno per quanto riguarda la danza, non è possibile parlare di attività agonistica prima degli 8 anni.

Nella fascia di età che va dai 5 agli 8 anni infatti il corpo (e alcuni rispettivi sistemi) del bambino non è in grado ancora di sopportare la tecnica e le attività tipiche di un insegnamento di danza destinato ad adolescenti e adulti. Il bambino, tenuto a seguire un livello che ancora non è in grado di affrontare, si troverà così ad emulare movimenti con il rischio di trarne svantaggi invece che benefici.

E’ importante rispettare l’età del bambino edevitare di sovraccaricare con sforzi inadatti al suo sviluppo fisico.
Nello specifico ecco cosa accade. L’accrescimento delle ossa lunghe avviene nella “cartilagine di accrescimento” che è un’area molto delicata posta tra l’epifisi e la diafisi. Sulla superficie esterna dell’epifisi, si inseriscono i tendini dei muscoli e delle capsule articolari che sono strutture molto più elastiche del tessuto cartilagineo.
Traumi ripetuti, o di eccessiva intensità, possono essere tollerati meglio da questi che dalla cartilagine di accrescimento e possono provocarne lesioni che determinano alterazioni della capacità generatrice di nuova matrice ossea ed, in ultima analisi, difetti di crescita dell’osso.

Dare tempo al tempo: anche la scienza sembra essere dello stesso parere sottolineando però la necessità, fin dalla più tenera età, di limitare il più possibile la sedentarietà. Per garantire ciò dai 5 agli 8 anni corsi di avviamento alla danza sono dedicati interamente ad accompagnare il bambino nella sua crescita e maturazione.

La propedeutica insegna a conoscere il rapporto tra corpo e spazio (propriocezione), saper ascoltare la musica e il ritmo, muoversi e stare in gruppo, imparare il gusto e le dinamiche del movimento, stabilendo le basi che saranno fondamentali per intraprendere al meglio lo studio della danza.

Pertanto è possibile dedurre che qualsivoglia forma di danza classica o moderna praticata precedentemente agli 8 anni non ha nulla a che vedere con la danza vera e propria. Quanto piuttosto si potrebbe considerare come un tentativo azzardato e controproducente di scopiazzare dei movimenti su brani di generi musicali diversi.

Essere insegnanti professionali è anche rispettare i tempi di un percorso che accompagni l’allievo nella crescita, senza bruciare le tappe e senza chiamare danza qualcosa che danza non è. Il movimento deve essere una regola aurea per ogni bambino, la sua salute una priorità dell’adulto.  

Antonella Manili