Dalla Royal Opera House di Londra: “Giselle”, in diretta al cinema.
Noi ve lo raccontiamo così… Giselle: tra realtà e magia.
Ogni volta che va in scena Giselle è impossibile ignorare il fantastico scenario che ci si palesa davanti.
L’opera, scritta da Theophile Gautier nel 1841, è considerata uno dei primi e più conosciuti balletti romantici. I due atti che dividono la storia permettono allo spettatore di intraprendere un viaggio ricco di emozioni, visioni che tolgono il fiato e lo sollevano da terra. Non a caso, gli stessi personaggi del balletto romantico sono esseri sospesi tra realtà e sogno coinvolti in amori impossibili e per questo infelici.
Fin dalla sua prima apparizione del 1841, Giselle apportò al balletto classico una novità grazie alla sua ambientazione carica di effetti scenici. È stato Perrot ad occuparsi della scenografia apportando soluzioni spettacolari: danzatrici sospese in aria, botole nelle quali svanire come per magia, ed altalene per apparire. Per la prima volta sembrava di vivere in un vero e proprio mondo fantastico. Stregati dai paesaggi immersi nella natura del primo atto e dalle alte atmosfere romaniche del secondo, la stampa dell’epoca accolse con ovazione l’evento, tanto da definirlo “carico di effetti poetici”.
La storia di Giselle è una storia drammatica e ricca di pathos. Lo stesso carico emotivo ricercato per tutto l’Ottocento dai grandi artisti romantici che lo hanno legato all’arte, dando vita ad opere in bilico tra realtà e fantasia, tra il mondo delle cose e quello dei sentimenti, tra la quotidianità degli eventi della vita e la pura magia. Giselle è per questo una storia in tutto e per tutto romantica, e come tale caratterizzata da un forte dualismo.
Nella prima parte è racchiusa la vicenda di una giovane contadina che ama danzare tra i luoghi a lei famigliari, insieme alle persone che animano le sue giornate. Lo scenario rurale descritto nel primo atto si svolge in un semplice paese di contadini immerso in un atmosfera calda e gioviale. Danze e feste scandiscono il giorno e il tempo dell’innamoramento e del corteggiamento: Giselle conosce il nobile Albrecht e tra i due nasce l’amore. Ma l’atmosfera positiva e gioiosa è destinata a finire: presto Giselle viene a conoscenza della verità. E questa è una verità che soffoca la gioia e trascina tutto nell’oscurità. Il tradimento di Albrecht spegne la luce nel cuore della giovane e fatalmente lo ferma. Il sipario si chiude ed ha inizio il secondo tempo.
Il giorno lascia spazio alla notte colma di un’aria malinconica. Il palco è illuminato da una fredda ed evanescente luce lunare, lo scenario notturno è immerso nel blu. E tra la natura solitaria e selvaggia, spicca la tomba di Giselle e la rosa bianca vicino al suo nome. Il viaggio trascina lo spettatore nel classico paesaggio romantico, come quello dipinto in un quadro di Frederich. L’aria pregna di magia è spezzata dall’apparizione delle Willi (in italiano Villi).
Secondo il folklore tedesco le Willi sono creature fantastiche che incarnano gli spiriti delle giovani morte prima di divenire spose. La leggenda narra che chi le incontra è destinato ad una fine drammatica: danzare fino alla morte. Tra queste c’è anche la giovane Giselle, coinvolta in una danza malinconica con il giovane Albrecht che cerca disperatamente il suo perdono.
Nelle prime riproduzioni di Giselle erano le stesse Willi ad attraversare la scena sospese in aria mediante cavi, e Giselle all’inizio del secondo tempo entrava in scena attraverso una botola, ma solo dopo che i rami di un salice piangente lentamente si sollevavano accompagnandone il movimento. Numerosi furono gli aneddoti apportati da Perrot all’opera, molti dei quali però smisero di essere adottati perché ritenuti pericolosi per l’incolumità dei ballerini. Altri, invece, è possibile continuare ad ammirarli, permettendo all’opera di guadagnare in drammaticità e spettacolarità.
Alla fine del viaggio, nonostante la condanna a morte di Albrecht da parte di Myrtha, regina delle Willi, l’amore dei due giovani innamorati riesce a sconfiggere la morte. Giselle può continuare il suo viaggio ed Albrecht è finalmente salvo. L’ordine è stato ristabilito, il viaggio è stato compiuto. Tutto è al suo posto e il sipario si chiude per l’ultima volta.
Il balletto Giselle verrà trasmesso il 6 aprile alle 20:15 nei cinema aderenti al circuito QMI.
Antonella Manili
Il prossimo articolo uscirà il 15 aprile
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