Un danzatore è consapevole delle sofisticate capacità fisiche che richiede la disciplina della danza e sa che, per ottenere determinati risultati, sono fondamentali allenamento, concentrazione, studio, dedizione e conoscenza.

Sia che si è professionisti, sia che si studia per piacere senza voler intraprendere la carriera, è importante dedicare del tempo al proprio corpo con un opportuno riscaldamento, detto anche Warm Up, da fare prim’ancora di iniziare qualsiasi classe di danza, ed è altrettanto importante terminare la lezione con una fase di raffreddamento, detta Cool Down.

La fase del riscaldamento deve essere vista come momento per concentrarsi sul proprio corpo, così da attivare un sistema poco utilizzato a livello consapevole, che favorisce la percezione delle proprie parti nello spazio e nel tempo: il sistema propriocettivo. Questo parte dalla percezione sensoriale di tensione e posizione dei tendini e muscoli per arrivare al meccanismo sofisticato dell’equilibrio, fino alle elaborazioni di tutti questi stimoli a livello centrale, per produrre un movimento armonico e calibrato misurato alle necessità.

Le fasi di preriscaldamento e di raffreddamento richiedono un’adeguata conoscenza anatomica, che consente una preparazione consapevole e mirata, nonché alcune abitudini corrette che un danzatore sarebbe opportuno osservasse. Ad esempio, arrivare con anticipo permette di avere il tempo adeguato da dedicare al riscaldamento prima della lezione vera e propria, e indossare l’abbigliamento giusto, come l’utilizzo di scaldamuscoli e vestiti a strati, aiuta il corpo a scaldarsi più velocemente.

Come detto, il riscaldamento è una parte molto importante nella pre-lezione di danza. Consiste nello svolgere esercizi che mettono in moto il corpo, così da generare calore ed energia, aumentare la frequenza cardiaca e sollecitare il flusso di sangue ai muscoli.
In questo modo ci si prepara gradualmente all’attività da svolgere e si riduce il rischio di dolori cronici, infortuni o lesioni, dovuto a muscoli e articolazioni sollecitati “a freddo”.
Inoltre, si stimola la connessione tra mente e corpo, con effetto benefico anche sul sistema propriocettivo, con un ulteriore miglioramento delle prestazioni.

Questa fase può richiedere fino a 15-20 minuti. Si può anche iniziare con una semplice respirazione: questa contribuisce ad apportare più ossigeno al corpo, così da favorire la distensione dei tendini e la mobilità articolare. Successivamente, il danzatore potrà continuare con esercizi progressivi e delicati, per preparare i muscoli a quelli che saranno i movimenti successivi, eseguiti con più vigore durante la lezione.

Il riscaldamento deve tener conto di fisico, età e preparazione di chi lo va a svolgere. Soprattutto le prime volte, è importante che l’allievo non ancora preparato, o con una non adeguata conoscenza di sé e del proprio corpo, venga guidato dal proprio insegnante. Ciascuno, infatti, ha precise esigenze che necessitano di esercizi idonei.

Dopo che si saranno “scaldati” i muscoli, questi saranno più estensibili e reattivi: a questo punto il danzatore potrà passare a una fase ulteriore, quella dello stretching, che deve consistere in un allungamento dolce e senza forzature.
Lo stretching favorisce la lubrificazione articolare ed è mirato all’incremento della mobilità, un requisito richiesto al danzatore. Per chi già possedesse una buona mobilità, sarebbe corretto evitare di enfatizzare eccessivamente questa fase, preferendo un lavoro mirato al rafforzamento e al controllo propriocettivo.

Durante la fase di riscaldamento, e in particolare subito dopo aver eseguito esercizi di allungamento, un accorgimento da osservare è quello di evitare i salti al massimo della potenza: infatti, durante lo stretching si ottiene un maggior allungamento, ma si ha una minore capacità elastica.

Finite queste fasi si potrà iniziare la vera e propria lezione di danza. Per far in modo che i benefici del preriscaldamento tornino utili anche durante una classe è importante mantenere diverse attenzioni, accortezze e corrette impostazioni del corpo.
Giusto per fare un esempio, quando si prende posizione alla sbarra nella lezione di danza classica, bisogna prestare attenzione alla posizione corretta del braccio e della mano: devono essere leggermente avanti rispetto al corpo, all’interno della visione periferica. Posizionare erroneamente il braccio, ossia completamente laterale, potrebbe comportare problemi nell’allineamento e destabilizzare l’area scapolo-toracica della schiena (causa di sublussazioni alla spalla).

Infine, come dicevamo all’inizio, gli ultimi minuti della lezione devono essere dedicati a preparare il fisico giunto al termine dell’allenamento, per riportarlo allo stato iniziale evitando brusche interruzioni. Questa fase consisterà nel ridistendere le varie parti il corpo ed è chiamata appunto “raffreddamento”, o Cool Down.

Buona lezione di danza!

Flavia Cheli