Posts In: scuola di danza

 

“Se le parole fossero adeguate a descrivere appieno ciò che la danza può fare, non ci sarebbe motivo per tutto il potente sforzo muscolare, il disagio, il sudore e gli splendori di quell’arte”.

Cit. Limòn

 

Tra i grandi pionieri della danza moderna, un importante ruolo lo ricopre José Limòn, danzatore e coreografo messicano (Culiacán 1908 – Flemington, New Jersey, 1972), cui va il merito di aver ideato un’innovativa tecnica di danza.

Dopo aver studiato nella scuola di Humphrey e Weidman, dove fu grande interprete della compagnia, ne fondò una propria: la Limòn Dance Company, sotto la guida della sua insegnante, Doris Humphrey, che lo seguì e indirizzò durante tutto il suo percorso artistico da coreografo.

Le creazioni di Limòn ebbero grande successo in tutto il mondo, apprezzate per l’innovazione della tecnica e per le tematiche contemporanee che affrontavano.

La tecnica Humphrey-Limon, così definita per l’importante impronta data da Humphrey all’arte di Limòn, fonda i propri principi sull’esplorazione della forza di gravità e su come il corpo reagisce ad essa.

Uno dei principali principi è quello del fall and recovery (caduta e recupero), secondo cui un corpo, sottratto attraverso il movimento a un equilibrio inziale, lo recupera attraverso la caduta. Il movimento, inteso come contrapposizione tra questi due elementi, è oscillatorio.

Altro principio fondamentale è quello del balance and unbalance, ossia della sospensione intesa come perdita di controllo che permette a un corpo di abbandonarsi, assecondare la forza di gravità, cadere e, attraverso il movimento, ritrovare l’equilibrio.

Nel corpo ogni muscolo, ogni singola parte, può muoversi in modo indipendente dall’altra, creando una coreografia dove è il respiro, vero fulcro di questa nuova tecnica, a dettare i ritmi musicali.

 

Nella nostra scuola di danza, tra le varie tecniche studiate di danza moderna, c’è anche quella di Limòn. Se sei interessato alla danza moderna e vuoi studiarla non esitare a contattarci!

 

Elisabeth Cinti

 

Sitografia:

Limòn Josè, Enciclopedia Treccani, https://www.treccani.it/enciclopedia/jose-limon/

De Stefano Michela, José Limòn: Biografia, Dance Company e Tecnica, https://www.danza-contemporanea.it/storia/jose-limon/

 

 

Il 2020 ha forzato molti danzatori a rivedere le proprie case trasformando stanze in sale da ballo. Nonostante ora sia possibile tornare in sala, è giusto non abbandonare la buona abitudine di esercitarsi anche a casa.

La costanza, infatti, consente di raggiungere importanti risultati per la mobilità del copro, aumentando il range of motion (ampiezza di movimento espressa in gradi che l’articolazione può eseguire nello spazio) e consentendo di esercitare muscoli e articolazioni in posizioni prima considerate irraggiungibili.

Ecco alcuni piccoli tips da ricordare per un esercitarsi nel modo giusto anche a casa.

Riscaldamento generale

Iniziare con gradualità è fondamentale. Il fisioterapista Kester Cotton, ad esempio, suggerisce di iniziare il riscaldamento del corpo a partire dalla colonna vertebrale per poi muoversi verso le estremità attraverso delle flessioni ed estensioni del tronco e srotolamenti, cercando di raggiungere range più ampi ripetizione dopo ripetizione. Per i fianchi, ginocchia e caviglie l’ideale sono dei pliés. Per le spalle, sono consigliati dei movimenti di rotazione. In questa fase iniziale è importante fare dei movimenti dinamici e il più naturali possibili, non statici né troppo forzati proprio perché il corpo deve essere preparato in base alle proprie possibilità.

Stretching dei muscoli

L’obiettivo dello stretching è di “allungare” i muscoli. In questo caso, le manovre da attuare saranno più “tassanti” per il corpo, più statiche e tenute per intervalli di tempo maggiori. Per questo è necessario stare attenti: l’overstretching può portare instabilità e aumentare il rischio di lesioni. Per agire nel modo più corretto è fondamentale sentire i propri muscoli. Cotton sottolinea la necessità di percepire la sensazione di allungamento nel muscolo che si vuole allungare. Se, ad esempio, si vogliono allungare i muscoli femorali nella posizione del “cane a testa in giù”, è importante cercare di sentire il focus proprio in quel punto, variando la posizione in modo da raggiungere il muscolo target.

Priorità alla Core Stability

È essenziale avere dei muscoli del tronco forti e stabili quando si balla. Il Core, infatti, consente di mantenere il controllo del corpo e il suo equilibrio. Nello specifico, Cotton individua la parte da rinforzare nei muscoli più profondi (addominale trasverso e multifido).

Figura 1 Muscolab: muscoli limbari stabilizzatori

Tre esercizi validi per rinforzare questa parte del Core sono i famosi Big 3 del Dr. Stuart McGrill: il curl up, il lateral plank e il bird dog. Praticarli quotidianamente, per 5-10 minuti al giorno (in base al grado di allenamento) può fare la differenza.

 

Respirazione

Non dimenticare la respirazione come forma di preparazione, sia il corpo che per la mente. Ossigenare adeguatamente sangue e muscoli alleggerisce le tensioni e consente di raggiungere in modo più semplice il tuo massimo range di movimento. Perciò è importante sentire il respiro, cercando di renderlo il più possibile regolare e, soprattutto, non trattandolo! Mentre si è in stretching una respirazione profonda aiuta a rilassarsi, consentendo alle fibre muscolari di difendersi con più facilità.

Costanza e ascolto

Impara ad ascoltare il tuo corpo senza imitare altri, conosci le sue possibilità e i suoi limiti e lavora su di essi per migliorare. La costanza farà tutto il resto.

Fonte: 

https://www.dancemagazine.com/move-expansively-dance-2649732666.html?rebelltitem=3#rebelltitem3

     Antonella Manili

 

 

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“Quanto è magico entrare in un teatro e vedere spegnersi le luci. Non so perché. C’è un silenzio profondo, ed ecco che il sipario inizia ad aprirsi. Forse è rosso. Ed entri in un altro mondo.”


Cit. David Lynch

 

L’ andare a teatro è una di quelle esperienze che permette all’uomo di vivere una totale sospensione dalla realtà. Lo spettatore viene trascinato in un mondo virtuale dove, attraverso la finzione della scena, viene rappresentata, in forme celate, la vita umana nei suoi molteplici aspetti.

Per questo motivo è così facile venir coinvolti in ciò che si sta guardando ed estraniarsi per poche ore dalla quotidianità.

Potrebbe sembrare banale ma, per gustare a pieno uno spettacolo (che si tratti di un balletto o del saggio di fine anno), è doveroso rispettare alcune piccole norme di comportamento che possono rendere più piacevole e piena l’esperienza tanto per sé stessi, quanto per gli altri spettatori in sala.

Eccone alcune:

  • Fare silenzio

La principale regola da seguire è quella di restare in silenzio durante tutta la rappresentazione, fatta ovviamente eccezione per gli applausi. Il chiacchierare con il vicino, lo schiamazzare o il parlare al telefono, oltre che esser causa di distrazione, sono atteggiamenti che possono recare fastidio agli altri spettatori, oltre che deconcentrare gli artisti sul palco.

  • Non usare dispositivi elettronici

Anche se può sembrare difficile al giorno d’oggi, durante uno spettacolo è opportuno spegnere il cellulare. In questo modo si può resistere alla tentazione di usarlo e scattare fotografie, messaggiare o navigare su internet. Per quanto riguarda le foto, è vietato scattarne durante lo spettacolo perché il flash potrebbe distrarre gli artisti sul palco e guastare la loro performance. Inoltre, gli schermi illuminati dei cellulari potrebbero infastidire gli altri spettatori.

É vietato anche scattare foto senza flash dal fondo della sala. Il sostare in piedi durante uno spettacolo, anche se per pochi secondi, è fonte di intralcio sia per gli allievi che potrebbero dover passare lì per raggiungere il palco, sia per il cameraman che registra il video in presa diretta e si colloca, dunque, nel fondo della sala. Per evitare di essere d’intralcio nelle vie di passaggio, ogni spettatore ha un posto assegnato, ed è quindi pregato di rispettarlo. Tali regole sono estese a tutti, senza eccezioni.

Infatti, lo scattare fotografie e il sostare in piedi in platea, anche di un solo spettatore, potrebbe legittimare l’azione e indurre gli altri ad imitarla, provocando così un disordine generale che potrebbe guastare la riuscita dello spettacolo. Vi invitiamo, dunque, ad un comportamento esemplare e civile. In fondo lo disse anche un antico saggio: “Le parole insegnano, gli esempi trascinano.”

Ricordiamo, infine, che il divieto di scattare fotografie è proprio di tutte le istituzioni teatrali e degli enti lirici. La nostra Scuola promuove la danza professionale, regole comprese. La danza è anche una questione di disciplina ed è ciò che noi insegnanti ci proponiamo di trasmettere; per questo motivo vi invitiamo a dare il buon esempio agli allievi della Scuola, esibendo un comportamento conforme alle regole e rispettoso verso gli altri.

 

  • Non consumare cibi e/o bevande

Il teatro non è un cinema. È una forma di rispetto evitare di consumare qualunque cibo o bevanda durante la rappresentazione. Vi sono infatti apposite aree, come bar o caffetterie, situate all’interno della struttura dove è possibile mangiare tranquillamente qualcosa nei minuti di intervallo o a spettacolo terminato.

 

  • Rispettare la struttura

Quando si entra in un teatro si diventa come degli ospiti in casa altrui. Il teatro è difatti un luogo pubblico ed è opportuno rispettare la struttura ospitante, evitando quindi di sporcare o rompere ciò che vi è all’interno.

…. E infine “divertirsi”

Lasciarsi trascinare dalla musica, immedesimarsi nei personaggi e staccare la mente dai problemi e dai pensieri della vita quotidiana sono atteggiamenti che aiutano a vivere a pieno l’esperienza teatrale e a gustarne ogni momento.

 

Elisabeth Cinti

 

“Non danzate i passi, ma ciò che sta dietro (o dentro) di loro, i pensieri che li generano!”

(Anonimo)

 

La danza, in quanto forma di espressione, rappresenta uno straordinario mezzo di comunicazione. In una performance, che si tratti di un balletto classico o di una coreografia contemporanea il danzatore si ritrova davanti a un compito estremamente complesso ma che, se eseguito in modo convincente, può rappresentare il vero elemento vincente dell’intera esibizione: l’interpretazione.

Parliamo, a questo proposito, dell’interpretazione emotiva ed espressiva del personaggio che si sta impersonando. Ovviamente per personaggio ci si può riferire tanto a un essere concreto (ad es. Cenerentola nell’omonimo balletto) quanto ad un’idea astratta, come avviene nella danza moderna e in quella contemporanea dove c’è una maggiore libertà di espressione svincolata dai canoni accademici, per cui più che ad interpretare una “storia”, il danzatore esprime concetti e sentimenti di ordine superiore.

Concentriamoci ora sulla prima accezione, quella che riguarda l’interpretazione di un personaggio del balletto classico.

Come si fa a “entrare nel personaggio”?

Per prima cosa è fondamentale studiare il personaggio. Proprio come fanno gli attori, il danzatore deve informarsi e carpire quante più informazioni possibili su di lui. Conoscere chi si sta interpretando permette di colorare la propria esibizione con sfumature che rendono più veritiera l’esecuzione.

Cogliere il comportamento del personaggio è il secondo passaggio. Oltre a riprodurre il modo di muoversi e di gesticolare è fondamentale comprendere i pensieri del personaggio, le sue emozioni, i suoi atteggiamenti fino ad arrivare a cercare di leggere il mondo secondo la sua prospettiva. A questo punto vi è l’immedesimazione nel ruolo. Il danzatore può così “sentire” ciò che interpreta e non limitarsi ad una mera esecuzione dei passi ma ad una vera e propria interpretazione del personaggio.

Ovviamente indossare gli abiti e acconciare i capelli come il personaggio che si vuole eseguire è un passaggio non meno importante che completa il processo.

L’obiettivo da realizzare è quello di coinvolgere a tal punto lo spettatore da portarlo a credere che ciò che sta osservando sia realtà e non finzione!

Non si può nascondere che lo studio dell’espressività sia fondamentale, tanto quanto lo studio tecnico dei passi.

 

Elisabeth Cinti

 

Hai fatto caso se durante i giri tendi ad irrigidire le spalle e il collo o a serrare i denti e la bocca?

Questi atteggiamenti influenzano negativamente la riuscita dei tuoi giri

Può capitare che un danzatore, senza rendersi conto, assume atteggiamenti e
schemi posturali errati:
– irrigidire le spalle o avere la testa leggermente inclinata per tensioni
– stringere la bocca in un momento di massima concentrazione
– utilizzare in maniera errata la respirazione enfatizzando quella accessoria
– sollevare le spalle, nel momento della salita nella pirouette, per avere maggiore spinta

Da dove iniziare? Partiamo dalla testa, 5 esercizi preparatori per migliorare i giri

1) apri e chiudi la bocca senza mai richiuderla con forza
2) rilassa la mandibola massaggiandola delicatamente mentre la bocca rimane socchiusa
3) tira la lingua fuori più che puoi allungandola in avanti e poi verso il mento, poi riportala in dentro
4) massaggia le spalle per sciogliere le tensioni; mentre inspiri ed espiri muovile in su e giù e poi esegui delle circonduzioni
5) tieni le spalle rilassate mentre esegui dei movimenti molto delicati con la testa (inclinazione, flessione, estensione)

Altri 2 consigli per il tuo busto:
– focalizzati sull’allineamento della tua colonna immaginandola come un lungo asse centrale
– visualizza attorno ad esso le parti del corpo, sia quelle esterne che quelle interne (gli organi) e bilanciale e allineale tra loro: la parte avanti con quella dietro, il lato destro con il sinistro

Riassumendo: come migliorare la pirouette?

1) rompi schemi, posture e
atteggiamenti errati
2) allinea correttamente il corpo
3) conosci e visualizza le parti del corpo che ti aiutano a realizzare la pirouette
4) impara dove inizia e termina il movimento

Flavia Cheli

 

La respirazione è un’attività inconscia che compiamo quotidianamente per vivere: attraverso la respirazione – e lo scambio tra anidride carbonica e ossigeno – avviene l’ossigenazione del sangue, il quale trasporta l’ossigeno in tutte le cellule del corpo.

Durante l’attività fisica il corpo ha ancora più bisogno di ossigeno. In questo caso saper respirare nel modo giusto può aiutare a essere più resistenti, ma non è tutto.

In generale, è possibile identificare due tipologie di respirazione: quella toracica e quella diaframmatica.

• La respirazione toracica è caratterizzata dall’inalazione di aria che viene inglobata nella parte superiore del torace (nell’inspirazione si alzano le clavicole e le prime coste).

• La respirazione diaframmatica è caratterizzata dall’inalazione di aria che viene spinta nella parte inferiore del torace, con una estensione laterale del busto.

Tra le due, la respirazione diaframmatica è quella considerata più “naturale” per specie umana, anche se, per vizi determinati da abitudini errate o posture scorrette, molte persone sono solite respirare più “di torace”.
Per tale ragione, è importante imparare ad utilizzare il diaframma.

La respirazione diaframmatica

È dimostrato che la respirazione diaframmatica sia di grande aiuto in quanto consente un rilassamento fisico e mentale, agendo in concreto sull’umore, sulle tensioni, sul funzionamento dell’apparo digerente e sulla postura. Anche per questa ragione, in situazioni di ansia e di stress come quelle legate ad una esibizione artistica, saper respirare bene può essere di grandissimo aiuto. In quanto tale, infatti, la respirazione diaframmatica garantisce una migliore ossigenazione del sangue e una riduzione dei battiti cardiaci.

Nella danza la respirazione può risultare una grande amica anche per dare più dinamismo ed espressività ai movimenti.
Cosa fare per respirare bene e sfruttare la respirazione a proprio vantaggio?

Avere consapevolezza del respiro

È vero che la respirazione è un’azione automatica e per lo più inconscia ma essere capaci di controllare il proprio respiro è importante e ha impatti positivi sulla performance, consentendo di migliorare l’esecuzione dei movimenti con un maggiore controllo. Il primo strumento utile per essere consapevoli della propria respirazione è ascoltarsi ed entrare in connessione con il proprio corpo, ricercando un ritmo stabile se si è a riposo o cercando di coordinare la respirazione al movimento in caso si stia danzando.

Un esercizio utile per imparare ad ascoltarsi prevede di sdraiarsi supini con le gambe piegate, con una mano appoggiata sulla pancia e una sullo stomaco. Iniziando a respirare (in modo più naturale possibile) ispirate con il naso gonfiando solo la pancia (cercando di tenere il più fermo possibile il torace) ed espirate con la bocca sgonfiando la pancia. Il modo in cui le mani si muovono dà consapevolezza sulla propria respirazione (se più toracica o più diaframmatica). Esercitarsi con costanza consente di apprendere e far proprio il movimento per poi applicalo anche mentre si cammina o si danza.

Non trattenere il respiro

Uno degli sbagli più grandi quando si è in movimento (eccetto in casi di sforzi maggiori che richiedono una grande compattezza del Core) è trattenere il respiro. Quando si è sotto tensione spesso si finisce per non respirare. Questo porta solo ad una maggiore rigidità del corpo e peggiori capacità di recupero. L’esperta di tecniche di respirazione Lynn Martin consiglia ai danzatori di concentrarsi nel mantenere allo stesso volume l’inspirazione e l’espirazione. Nel caso di una danza molto aerobica – che comporta una respirazione maggiore – Martin consiglia di regolarizzare la fase di inalazione, per poi concentrarsi sullo spingere fuori più aria possibile in fase di espirazione, in quanto un’espirazione completa permette di avere più spazio nei polmoni per nuova aria (e nuovo ossigeno).

Coordina la respirazione con il movimento

Coordinare l’inspirazione e l’espirazione con alcuni gesti o movimenti può aiutare a personificare alcune qualità artistiche. Ad esempio, inspirare mentre si alzano le braccia suggerisce maggiore leggerezza, mentre l’espirazione guida le braccia verso il basso, come se il movimento partisse dalla parte centrale del torace. I movimenti di chiusura del busto si conciliano meglio con il momento di espirazione, quelli invece di estensione con l’ispirazione.

                                                                                                                                                      Antonella Manili

Fonti:

https://www.dancemagazine.com/use-breathe-enhance-movement-2653701526.html?rebelltitem=4#rebelltitem4

https://giornaledelladanza.com/danza-e-respirazione-tutti-i-benefici-per-imparare-a-farlo-in-modo-giusto/

https://www.my-personaltrainer.it/respirazione-diaframmatica.html

https://fisiomedfrascati.it/il-diaframma-e-la-respirazione-diaframmatica/#:~:text=Quali%20sono%20le%20tipologie%20di,nella%20parte%20inferiore%20e%20lateralmente

 

 

Uno dei più grandi sogni quando si inizia a praticare la danza è indossare e ballare con le scarpette da punta. Prima di arrivare ad indossarle, però, deve trascorrere inevitabilmente del tempo.

Il tempo risulta necessario per diversi motivi: per apprendere la tecnica (che sarà fondamentale anche per il corretto uso delle punte), ma anche per rafforzare la muscolatura e rendere il corpo pronto all’utilizzo di un nuovo e complicato strumento.

Per tale ragione, un buon insegnate di danza deve aver cura di preparare l’allieva ballerina e decidere (in base ai risultati raggiunti) quando sia il giusto momento per iniziare ad indossare le scarpette da punta.

È opportuno precisare che esistono dei prerequisiti che generalmente vengono presi in considerazione prima di utilizzare le punte. L’allieva deve avere almeno 10-11 anni e deve aver già praticato danza da qualche anno.
La maturità consente infatti di poter disporre della giusta preparazione.

Delle lezioni preparatorie saranno, pertanto, fondamentali per rinforzare la muscolatura di piedi, gambe e anche (i muscoli necessari per andare in punta), per perfezionare la tecnica e l’allineamento corretto del corpo, che consentirà alla ballerina di poter mantenere l’equilibrio.

Spesso vengono scelti esercizi che prevedono l’utilizzo delle bande elastiche per creare maggiore resistenza e rinforzare l’estensione delle punte dei piedi o gli arti. Altri esercizi sono invece mirati a rafforzare i muscoli, come ad esempio relevés e echappés.

É necessario, però, non dimenticare la flessibilità e la mobilità di arti e anche, che permettono un migliore allineamento del corpo, una maggiore rotazione delle gambe e dei piedi.

Ovviamente lavorare sull’equilibrio é di cruciale importanza. Ottenere dei buoni risultati in mezza punta può essere di grande aiuto per quando si utilizzeranno le scarpe.

Infine, un aspetto spesso trascurato è l‘allenamento del core e degli addominali. Avere un core compatto e stabile consente di essere più “leggeri” sulle punte, agevola il movimento di salita e il mantenimento in equilibrio. Nella danza è fondamentale essere sciolti e muoversi sinuosamente ma è altrettanto necessario mantenere il totale controllo e l’ attivazione di ogni parte del corpo.

Prima dell’utilizzo delle punte e durante il periodo di apprendimento utilizzandole, le lezioni di danza prevedono un’impostazione della sbarra finalizzata all’obiettivo, esercizi da fare in centro e in sede (come quelli sopra citati). Ad essi si aggiunge la preparazione del piede e delle punte da fare a casa. Gli esercizi per i piedi vengono generalmente insegnanti durante le lezioni e assegnati come “compiti per casa” alle allieve. La preparazione delle punte prevede l’aggiunta di elastici e nastri e delle manovre flessorie per rendere le punte più morbide.

É una strada lunga e impegnativa quella che prepara le ballerine alle punte, ma é necessaria.

Uno sbagliato utilizzo delle scarpe da punta può portare a infortuni alle articolazioni di caviglia e ginocchio, dolori alla schiena, o causare problemi alla postura.

Ma non demordete, seppur é richiesta grande pazienza e costanza, sicuramente ne varrà la pena.

 

Antonella Manili

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Per info: siamo in Via del Brennero 70-72-74, ingresso e Segreteria al n 60 Fonte Nuova (Tor Lupara)
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