La nuova pellicola di Stéphanie di Giusto “La Danseuse”, ambientata nella Parigi avanguardista dei primi anni del Novecento, racconta la storia di Loïe Fuller, una delle pioniere della danza moderna, interprete ed impresaria di un nuovo tipo di spettacolo fortemente ipnotico.

Il film, nelle sale italiane a partire dal 24 novembre, mette in luce il rapporto, venato di rivalità, tra la protagonista e la celebre Isadora Duncan, due icone della nuova generazione e di un tipo di danza che si stacca dal balletto classico per abbracciare un diverso dinamismo dei movimenti, divenuti più liberi e naturali.

Loïe Fuller, di origini americane, interpretata dall’attrice e cantante francese Soko, si reca dalla madre a New York per realizzare il sogno di divenire un’attrice. Solo a Parigi però trova un mondo che accoglie il suo talento e nel quale riesce ad affermarsi come artista.

Diversamente da come indica il titolo, Fuller non studiò danza, né si riconobbe mai come danzatrice. La sua grandezza risiede nell’aver dato origine a delle coreografie di forte impatto visivo nelle quali il movimento del corpo si lega a luci colorate e a suoni.

Avvolta da lunghe tuniche di seta bianca, sorrette da bacchette che prolungano i movimenti delle braccia, la danzatrice roteando su sé stessa e realizzando movimenti liberi, crea una spettacolare coreografia, nella quale l’effetto di meraviglia è ampliato dalle luci che si proiettano dall’alto sulle vesti.

Fuller è dunque l’ideatrice della “danza serpentina”, talmente apprezzata dal pubblico dell’epoca per gli elementi innovativi e la grandiosa teatralità, da incuriosire e segnare la sensibilità anche di vari artisti di quel periodo. Venne infatti raffigurata da Henri de Toulouse – Lautrec in alcune litografie e scolpita da Auguste Rodin. Anche il poeta francese Stéphane Mallarmé ne rimase impressionato.

“La Danseuse” ripercorre la vita di un’artista che ha segnato un’epoca, abbracciando l’utilizzo delle nuove tecnologie per produrre spettacolari effetti scenici, dando così vita a performance che hanno rivoluzionato il modo di danzare.

Elisabeth Cinti